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Fabiana Iacozzilli e Francesco Meloni in residenza a Magliano Sabina fino al 18 dicembre

La Residenza Multidisciplinare della
Bassa Sabina Fabiana Iacozzilli della Compagnia Cranpi fino al 18 dicembre a Magliano
Sabina (RI).

La Residenza Multidisciplinare della Bassa Sabina è stata scelta dai produttori
dello spettacolo “Il grande vuoto” di Fabiana Iacozzilli per la creazione di
una delle prime fasi. Lo spettacolo debutterà a novembre 2023 al Romaeuropa
Festival. La Residenza è e entrata nel vivo in questi giorni attraverso
incontri laboratoriali con gli anziani e gli studenti, nonchè con incontri
pedagogici teatrali dedicati alla didattica della visione svolti dagli
operatori del Teatro delle Condizioni Avverse.

La Restituzione del progetto residenziale con la
regista Fabiana Iacozzilli e l’attore Francesco Meloni si svolgerà sabato 17
dicembre alle ore 18 presso il Teatro Manlio a Magliano Sabina (RI)
con la direzione artistica di Lidia Di Girolamo e Ferdinando Vaselli,
nonché tutor del progetto e la partecipazione del critico Simone Nebbia di
Teatro e Critica. Ingresso libero.

Fabiana Iacozzilli,
regista e drammaturga. i suoi spettacoli hanno debuttato alla Biennale di
Venezia Romaeuropa Festival. Con “la classe” undocupuppets con cui vince il
premio UBU 2019 per il miglior progetto sonoro, il premio In-Box 2019 e il
premio ANCT (premio della critica) 2019.

E’ stata assistente di Luca Ronconi negli spettacoli il Professor
Bernhardi e Le rane. Dal 2008 è direttrice artistica della compagnia Lafabbrica
con la quale si impone all’attenzione nazionale attraverso un teatro sorretto
da un fortissimo impianto visivo e scenotecnico. i suoi spettacoli sono
prodotti da Dal 2011 è membro del Lincoln Center Directors Lab
(Metropolitan/New York) e nel 2013 Lafabbrica diventa compagnia in residenza
presso il Teatro Vascello di Roma. Si occupa inoltre di formazione e pedagogia
teatrale. Ha la cattedra di recitazione presso il dipartimento D.A.M.S dell’Università
Link Campus.

Il progetto: Il grande vuoto di Fabiana Iacozzillidramaturg Linda Dasili
con l’attore Francesco Meloni.

ll lavoro è in una fase iniziale ed è stato portato in residenza perchè necessita di un confronto sulla scrittura scenica, un sostegno sulla raccolta dei materiali che nascono dalle interviste, un supporto sulle attività da fare sul territorio.

Il grande vuoto parla di storie d’amore, tenerezza e morte. Lo
spettacolo sarà composto da quattro quadri con una propria autonomia drammaturgica,
che racconteranno il lento dissolversi di una famiglia. La prima storia d’amore
è quella tra un uomo e una donna molto anziani che passano insieme – a loro
insaputa – l’ultimo giorno della loro vita. Lo passano in un parcheggio
provando ad entrare in un’alfa romeo 147. Con tenacia continuano a provare a
fare quello che hanno sempre fatto: entrare in un’automobile per tornare a
casa, ma oggi non riescono più a farlo: sono troppo vecchi. Il quadro si chiude
con la morte dell’uomo. La seconda è la storia d’amore e di livore tra una
figlia e una madre – affetta da Alzheimer – che rimane sola dopo la morte del
marito. Nei due quadri centrali La badante e La notte, entreremo nella casa,
racconteremo l’arrivo dell’estranea – la badante straniera – racconteremo di un
infinito pranzo che, in una coazione a ripetere, è manifestazione dello
stravolgersi della mente della donna. La casa in questi due quadri si popolerà
a dismisura di oggetti, come se lo spazio fosse estensione del paesaggio
interiore della madre. Ne “la notte” racconteremo che le fotocamere Tapo
offrono video ad alta risoluzione del movimento, la visione notturna è fino a
trenta piedi e assicurano di non perdere nulla di quello che succede in casa.
Grazie a Tapo una figlia può continuare a vivere la propria vita mentre osserva
la madre da sola in casa mentre fissa la televisione spenta, parla con persone
che non esistono, nasconde oggetti, piange, passa le notti a tirare fuori dai
cassetti fotografie, pezzi di carta, mutande sporche. Ma ha senso entrare così
tanto nei misteri della propria madre? Nel terzo quadro i genitori sono
entrambi morti e finalmente c’è silenzio. Una telecamera riprende e proietta
live ciò che resta di questa famiglia nel silenzio della casa ormai vuota: il
primissimo piano di tanti oggetti che sono ancora lì sotto tonnellate di
polvere. Le vite finiscono per essere una discarica di oggetti che comunque ci
sopravvivono. A sentirli bene, questi oggetti, nel silenzio del palcoscenico,
sembra ci dicano qualcosa. Sembra che cantino. Poi il rumore di una ruspa, una
nuvola di fumo e un esercito di traslocatori. Ma dove va a finire tutta quella
vita? E saremo ancora in grado di trasformare il dolore in bellezza?”

I produttori del progetto in residenza sono:

  • Cranpi Antonino
    Pirillo e Giorgio Andriani
    sono direttori di Cranpi
    e co-direttori, con Valentina Marini, del Teatro Biblioteca Quarticciolo di
    Roma. Nel 2015 fondano Cranpi con lo scopo di ideare e produrre progetti
    culturali in collaborazione con enti pubblici e privati, operanti sul
    territorio nazionale e internazionale; promuovere la cultura teatrale in tutte
    le sue forme attraverso la produzione e la distribuzione di spettacoli di
    artisti- compagnie/autoriali, affermate e/o emergenti, con attenzione ai temi e
    ai linguaggi del contemporaneo, l’organizzazione di laboratori, seminari e
    mostre, l’ideazione di rassegne e festival. Dal 2021 l’attività di Cranpi è
    sostenuta dal MiC – Ministero della Cultura.
  • Corte ospitale è uno spazio aperto e abitato che vuole essere un generatore di processi
    creativi e culturali, sia per gli artisti che produce e ospita in residenza,
    sia per il territorio che la circonda. Per gli artisti siamo un luogo protetto,
    una casa-fucina creativa e libera in cui creare, sperimentare e scambiare. Con
    un’attenzione specifica alla drammaturgia contemporanea e ai nuovi linguaggi
    della scena, siamo punto di riferimento per le giovani compagnie di cui
    accompagniamo e sosteniamo i processi creativi, nell’ottica di scoprire nuovi
    talenti e favorire il ricambio generazionale. Per la comunità vogliamo essere
    un luogo aperto, contemporaneamente protetto e sfidante, dove aggregarsi,
    riconoscersi e confrontarsi. Crediamo che l’intreccio tra artisti e territorio
    possa essere nutriente per entrambi, in un’ottica di incontro e scambio
    reciproco.
  • La Fabbrica
    dell’Attore-Teatro Vascello Centro di Produzione Teatrale
    è una compagnia teatrale riconosciuta dal Ministero per i Beni e le
    Attività Culturali e dalla Regione Lazio quale Centro di Produzione Teatrale con
    sede stabile presso il Teatro Vascello di Roma; fondata nel 1974 da Manuela
    Kustermann e Giancarlo Nanni dall’esperienza aggregante del gruppo SPACE
    RE(v)ACTION iniziata insieme nel 1967 nella loro prima sede teatrale, inventata
    in una cantina di via Portuense 78, il Teatro La Fede. Giancarlo Nanni e
    Manuela Kustermann nel 1989 inaugurano e realizzano, da un vecchio cinema in
    disuso, la loro nuova sede di lavoro, il Teatro Vascello a Roma nel quartiere
    di Monteverde. Il Vascello incarna tutta la modernità su cui si è sempre basato
    il loro lavoro, pionieri del teatro d’avanguardia, dal teatro immagine, alla
    drammaturgia contemporanea, fino al teatro performativo e multidisciplinare.
    Dopo la scomparsa di Nanni nel 2010, Manuela Kustermann diventa direttore
    artistico della compagnia La Fabbrica dell’Attore e del teatro Vascello,
    avviando un percorso graduale di rinnovamento della compagnia in una politica
    di cambio generazionale, sostenendo artisti e giovani talenti.
  • Romaeuropa
    Festival
    è una delle istituzioni di maggior prestigio, in
    Italia e in Europa, per la promozione e la diffusione dell’arte, del teatro, della
    danza e della musica contemporanea. Nata nel 1986 come Associazione degli Amici
    di Villa Medici, frutto di un’iniziativa italo-francese, la Fondazione è ormai
    un crocevia degli scambi culturali con il mondo intero. È stata costituita il 7
    febbraio 1990 e ha ricevuto il riconoscimento della Personalità Giuridica il 30
    aprile 1992 con Decreto del Ministero del Turismo e dello Spettacolo. La Fondazione
    Romaeuropa ha ricevuto, per il Festival Romaeuropa l’Alto Patronato della Presidenza
    della Repubblica Italiana, e per l’edizione trentaseiesima il patrocinio del
    MIC, di Roma Capitale, e della Regione Lazio.

Il progetto è sostenuto dall’Accademia Perduta, Carrozzerie n.o.t, Fivizzano 27, Teatro Biblioteca Quarticciolo e tramite questo proficuo periodo residenziale anche dalla Residenza Multidisciplinare della Bassa Sabina.

Il tutor del progetto è Ferdinando
Vaselli
, attore, regista e drammaturgo nonché uno dei
due direttori artistici della Residenza Multidisciplinare della Bassa Sabina.
Durante questo periodo residenziale Ferdinando Vaselli sta seguendo i processi
della scrittura della drammaturga, sostenendola sia nella stesura che nella
creazione di stimoli e spunti di ricerca al fine di supportare l’artista nel
processo creativo nonché nelle attività artistiche, negli incontri scolastici e
nelle restituzioni dedicate alla comunità locale. Le azioni di sostegno ed accompagnamento
artistico da parte del tutor sono: il racconto sullo stato dei lavori da parte
della compagnia; l’analisi degli obiettivi che la compagnia si prefigge di
raggiungere durante la residenza; l’indagine sui linguaggi e sugli elementi
usati per la ricerca legata alla stesura del testo; il confronto con la
compagnia sul percorso di scrittura scenico e sui linguaggi usati in relazione
alla prospettiva della messa in scena; la messa in relazione con il territorio attraverso
incontri con i centri anziani.

Simone Nebbia sta svolgendo
un ciclo d’incontri aperto a spettatori che vogliano sentirsi parte integrante
di un lavoro residenziale in stretta collaborazione con il processo creativo
della Residenza. Critico teatrale, ha una formazione interamente letteraria.
Animatore del quotidiano di informazione teatrale onlinewww.teatroecritica.net,
collabora con Radio Onda Rossa e ha fatto parte della redazione de I Quaderni
del Teatro di Roma, periodico mensile diretto da Attilio Scarpellini. Nel 2013
è co-autore del volume Il declino del teatro di regia (Editoria &
Spettacolo, di Franco Cordelli, a cura di Andrea Cortellessa) e collaboratore
della rivista Orlando (Giulio Perrone Editore) diretta da Paolo Di Paolo. Ha
collaborato con il programma di Rai Scuola Terza Pagina. Uscito a dicembre 2013
per l’editore Titivillus il volume Teatro Studio Krypton. Trent’anni di
solitudine. I suoi testi sono apparsi su numerosi periodici e raccolte
saggistiche. Simone Nebbia collabora con il progetto “Spettatori Attivi” della
Residenza Multidisciplinare della Bassa Sabina dal 2018.

In questo periodo residenziale sono state svolte attività di didattica
della visione e laboratori per i ragazzi delle scuole svolte dai direttori
artistici Lidia Di Girolamo e Ferdinando Vaselli e l’operatore Marco Marsili.

In questa settimana verranno realizzati incontri
laboratoriali con gli anziani del Centro Ricreativo di Magliano Sabina (RI) e
studenti del Liceo Midossi
insieme alla regista
Fabiana Iacozzilli. Ai partecipanti viene proposto un laboratorio teatrale e
uno spazio di condivisione della creazione artistica della compagnia. La
possibilità di entrare nel processo creativo e nei meccanismi improvvisativi
che portano alla costruzione di una drammaturgia. Negli incontri previsti è
richiesto ai partecipanti di essere sia attori che autori della materia
scenica. Si creeranno delle piccole drammaturgie a partire dalle storie che
ognuno di noi vorrà condividere e dagli stimoli che la regista condividerà con
il gruppo. L’improvvisazione e la creazione delle drammaturgie saranno gli
strumenti per partire dai temi che sono al centro della prossima produzione
della compagnia. Ai partecipanti al laboratorio è richiesto di portare un
oggetto e/o una fotografia a loro molto molto cari. Oggetti che ricordano amori
importanti, amori ancora in vita oppure persi per sempre, oggetti e fotografie
che ricordano persone che non ci sono più e che non si darebbero via per alcun
motivo. A partire da questi oggetti si costruiscono delle narrazioni, dei
racconti brevi che poi si proverà a portare sulla scena.

Il progetto della Residenza Multidisciplinare della Bassa Sabina Terrarte 2022_2024 è sostenuto all’interno dell’Accordo di Programma interregionale triennale 2022-2024, in attuazione dell’articolo 43 ”Residenze” del D.M. 27 luglio 2017 n. 332 e.s.m.i. – Avviso Pubblico per il sostegno a progetti di residenza individuali per artisti nei territori in materia di spettacolo dal vivo nella Regione Lazio, ai sensi della L.R. 15/2014, art. 3, comma 3, lettera a), per il triennio 2022- 2024…”.

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